Le tendenze del graphic design nel 2018 saranno ancora guidate dal Less is more di Ludwig Mies van der Rohe dove la semplicità del segno grafico sarà affiancata alla cura dei dettagli, con una responsive typography che permetterà una identificazione univoca del brand.
Il Low-level design (LLD o design di bassa complessità) sarà l’elemento guida nel graphic design del 2018, caratterizzato da una palette colori costituita da un esiguo numero di colori a disposizione ma con un’identità ben precisa. Colori decisi e vivaci, segni grafici dinamici per soddisfare la crescente necessità di semplificazione degli stimoli visivi a cui sono sottoposti gli utenti.
La Landor Associates, azienda pubblicitaria di San Francisco specializzata nell’ideazione di brand con elementi identitari che rendono individuabile a prima vista una corporate identity, ha annunciato che nel 2018 il low design si affiancherà ancora alla declinazione del flat design. Elementi estremamente semplici e sempre separati tra di loro con una chiara distinzione dei piani in cui i testi, le immagini e altri elementi grafici sono nettamente distinti. Font dal disegno semplice, senza grazie, usati nella loro declinazione bold per produrre più facilmente una forte consistenza visiva e una maggiore leggibilità.
La Landor, che è stata pioniera in varie metodologie di ricerca, design e consultazione che sono oggi consuetudine nell’industria del branding, propone un uso del colore deciso per affiancare la semplicità del segno grafico e comunicare un’emozionalità ottimistica nei confronti dei brand. E il suo lavoro sui brand come Coca Cola, Levi Strauss & Co., Bank of America, British Airways si è visto negli anni i frutti che ha portato.
Il 2018 sarà anche l’anno della cura dei dettagli, segno di una cura particolare dovuta all’utilizzo della responsive typography. La tecnologia ora permette di animare e adattare dinamicamente il lettering al dispositivo utilizzato. Il lettering va quindi studiato e utilizzato in modo più preciso.
La responsive typography abbinata al flat design vediamo già che è il biglietto da visita dei grandi player del web come Adobe, Apple, Google e Microsoft. Il type design diventa quindi fondamentale per creare un’identità di brand semplice, pulita e memorizzabile.
Saranno messi in campo contrasti eccessivi e proporzioni inattese tra immagini, lettering e colori per distinguersi dalla standardizzazione. Lo spiazzamento visivo sarà il nuovo MUST.
Oltre all’Ultra Violet proposto da Pantone, nel 2018 vedremo l’utilizzo di colori luminosi, quasi fluorescenti, con i colori in RGB caricati di luminosità per non passare inosservati sugli schermi dei nostri desktop, dei laptop e degli smartphone.
Il ritorno alla calligrafia e all’hand made permetterà di valorizzare l’unicità del segno grafico. Accanto a questo ritorno alla tradizione, nel graphic design si affiancherà il full 3D come quello proposto da Coca Cola a New York il 15 agosto scorso. In Times Square è stato installato un cartellone pubblicitario progettato utilizzando 1.760 schermi a LED, che possono muoversi indipendentemente l’uno dall’altro con una coreografia programmata. La pubblicità diventa così dinamica e cambia le immagini con un movimento simile a un’onda, offrendo agli spettatori una trasformazione visiva affascinante.
Infine il 2018 sarà l’anno della transparency (la trasparenza) che s’inserirà in tutti i supporti digitali producendo l’effetto window (attualizzazione dell’Effetto sipario), come se si trattasse di una finestra attraverso cui guardare i contenuti grafici, di lettering e di colore.
Insomma ci aspetta un anno intenso e pieno di nuovi stimoli visivi in cui l’atto creativo sarà espresso nuovamente nella formula matematica alla quale possiamo ricondurre ogni istanza: creatività = nuovo x utile.
I lavori grafici di Ray Oranges, illustratore fiorentino di adozione e calabrese di nascita, credo siano la combinazione corretta di quanto sopra illustrato.
L’immagine principale dell’articolo è un lavoro di Ray Oranges i cui lavori sono visionabili qui:
ray-oranges.com/
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