Per il neuromarketing la percezione è un complesso processo per mezzo del quale riconosciamo, organizziamo e diamo un senso alle sensazioni che derivano dagli stimoli ambientali. Ecco come usarla nel marketing e nell’advertising.
Tutti gli esseri umani sono creature abitudinarie e la teoria degli insiemi percettivi può aiutare a sfruttare questo aspetto per costruire un buon content marketing, realizzando così un perfetto brand positioning.
La percezione ha sempre incuriosito gli studiosi perché descrive una finestra sulla realtà che individua nel percepito il campo d’indagine dove è possibile studiare la mente umana scientificamente. È un accesso diretto al funzionamento della psiche umana partendo da dati reali e oggettivi.
È più sicuro affidarsi alla percezione degli uomini che alla loro logica.
Se hai inconsciamente cercato un pulsante nella home page di un sito per cliccare su una pagina di destinazione, hai sperimentato la teoria degli insiemi percettivi.
Questa teoria sostiene che ti aspetti di vedere qualcosa, esattamente quando ne sei alla ricerca.
La tua curiosità ti spinge spesso a continuare lungo un percorso fino a raggiungere la soluzione e soddisfare la tua curiosità. È il potere delle neuroscienze.
Un’altra teoria interessante è quella del ciclo percettivo dello psicologoco Ulric Neisser, che afferma l’esistenza di schemi nella mente tali da orientare l’attenzione e l’esplorazione dell’ambiente circostante. Le persone infatti si preparano in modo naturale alla ricezione delle informazioni, selezionando le parti più salienti che servono a raggiungere gli obiettivi individuali di ricerca.
In questo modo il nostro cervello risparmia fatica e cerca di raggiungere prima possibile ciò che sta cercando.
Le aspettative di ognuno di noi infatti sono modellate dalle esperienze passate. Selezioniamo ciò a cui prestiamo attenzione, deduciamo come funziona il mondo circostante in base all’esperienza e combiniamo le circostanze attuali con le conoscenze passate.
Infatti un fenomeno psicologico descritto dalle neuroscienze e che facilita l’organizzazione percettiva della nostra mente è la costanza percettiva. Secondo questa teoria uno stimolo ci appare identico pur variando le condizioni di stimolazione dei recettori sensoriali. Così un prodotto di colore giallo sarà percepito sempre giallo anche se in particolari condizioni di luce potrebbe sembrare tendente all’arancione o al rosso.
La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla, e ogni mente percepisce una diversa bellezza.
È per questo che il pubblico completa le informazioni che riceve attingendo alla propria enciclopedia esperienziale pregressa. Quindi se il brand riesce a diventare un sedimento percettivo nel mio cliente, avrò minor difficoltà a comunicargli il mio prodotto.
È quindi normale che le persone si aspettano una Call To Action nei social network, in un sito internet ma anche al supermercato.
L’importante è che la Call To Action li porti esattamente dove loro si sarebbero immaginati di arrivare.
Nel brand positioning quindi è fondamentale creare questo percorso percettivo nel nostro pubblico per permettergli la sedimentazione del nostro prodotto nella mente e una facile memorizzazione. Di conseguenza la memorizzazione diverrà quel percepito emozionale inconscio dove si “sentiranno a casa”, abbassando le difese razionali.
I contenuti dell’articolo sono presenti in modo più esteso e completo in questo mio libro.
Editore: Dario Flaccovio Editore
Collana: WebBook
Data di Pubblicazione: 1 settembre 2018 (seconda ristampa aggiornata)
ISBN: 788857907413
Pagine: 340
Costo: 24,65 euro
Formato: brossura
Neuromarketing e neurobranding
Live streaming Facebook
17/02/2021
Tutored & JEBV – Neurobranding: l’uso degli archetipi per creare una strategia marketing vincente
Live streaming
08/02/2021
Brand storming – L’ingegneria delle emozioni: come usarle nel neurobranding
Live streaming
21/12/2020