Cos’è il neuromarketing? Ci sono molte definizioni nel web ma è giusto chiedere a Rooger Dooley la definizione più corretta in quanto è l’esponente internazionale più importante di questa nuova disciplina.
Roger Dooley è un marketer americano e autore del famoso libro Brainfluence: 100 modi per persuadere e convincere i consumatori con neuromarketing. È famoso anche per il suo blog sul Neuromarketing dove presenta le ultime ricerche sull’argomento e tiene la rubrica Brainy Marketing nella rivista statunitense di economia e finanza Forbes.
È sicuramente a livello internazionale la persona più autorevole per dare la definizione di neuromarketing.
Eccola: «Il neuromarketing è l’applicazione della neuroscienza al marketing. Il neuromarketing include l’uso diretto di tecniche di neuroimaging funzionale (functional neuroimaging), che permettono la scansione e la misurazione dell’attività cerebrale per misurare la risposta di un soggetto a prodotti specifici, imballaggi, pubblicità o altri elementi di marketing. In alcuni casi, le risposte cerebrali misurate da queste tecniche potrebbero non essere percepite coscientemente dal soggetto; quindi, questi dati possono essere più rivelatori di quelli che si auto-segnalano sui sondaggi, interviste, nei focus group.»
Il modo migliore per imporre un’idea agli altri è quello di far credere che proviene da loro.
«Più in generale, il neuromarketing include anche l’uso della ricerca sulle neuroscienze nel marketing. Ad esempio, usando la risonanza magnetica funzionale (fMRI) o altre tecniche, i ricercatori potrebbero scoprire che uno stimolo particolare causa una risposta coerente nel cervello dei soggetti del test e che questa risposta è correlata con un comportamento desiderato (ad esempio, provando qualcosa di nuovo). Una campagna di marketing che incorpora in modo specifico lo stimolo che spera di creare quel comportamento si può dire che incorpori il neuromarketing, anche se per questa campagna non sono stati effettuati test fisici sui soggetti.»
«Una delle sfide è che, per certi aspetti, TUTTO il marketing è neuromarketing, poiché oggi le campagne di marketing cercano di produrre una sorta di attività cerebrale che porterà a un comportamento desiderato (ad esempio, l’acquisto di un prodotto).
Questa però non è una visuale corretta per guardare al neuromarketing, tuttavia capita allo stesso modo quando si dice che “tutto è chimica” (poiché tutte le cose viventi e non viventi sono costituite da molecole): è vero ma non utile.»
Quindi, è bene escludere le azioni strategiche di marketing che non incorporano specificamente la ricerca avente come base le neuroscienze o l’introduzione di strutture archetipiche che permettono una decodifica corretta del pubblico del messaggio, soprattutto nel brand positioning. È bene quindi comprendere che le strategie di marketing sono solo la parte superiore dell’iceberg, ma conoscendo tutto ciò che ci sta sotto potremmo attenere molto di più.
Un modo sicuro di indurre la gente a credere a cose false è la frequente ripetizione, perché la familiarità non si distingue facilmente dalla verità.
I contenuti dell’articolo sono sviluppati in modo più esteso e dettagliato in questo mio libro.
Editore: Dario Flaccovio Editore
Collana: WebBook
Data di Pubblicazione: 1 settembre 2018 (seconda ristampa aggiornata)
ISBN: 788857907413
Pagine: 340
Costo: 24,65 euro
Formato: brossura
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