L’evoluzione dall’algoritmo all’intelligenza artificiale sarà la tendenza del 2018 per i marketer. Ci sarà l’avvento dell’elaborazione del linguaggio naturale, dell’identificazione dei movimenti del corpo di fronte ad un’inserzione e la crescita dei chatbot.
L’ultimo decennio del digital marketing si è caratterizzato per l’imporsi degli algoritmi come elemento determinate le scelte di brand positioning aziendali.
Queste scelte però stanno cambiando in quanto anche gli algoritmi sono manipolabili e quindi i risultati non sono sempre quelli sperati da parte degli inserzionisti pubblicitari della rete.
In fondo questa modalità affida ad un software le decisioni di investimento, basate solo sui risultati numerici.
Le inserzioni guidate dagli algoritmi saranno ancora un elemento portante del digital marketing nel 2018, ma si sono già affacciate nuove possibilità nel mercato: l’intelligenza artificiale.
Questa inizierà ad assumere un ruolo strategico applicata alle sfide di marketing perché permetterà sperimentazioni e innovazioni.
L’intelligenza artificiale permetterà un apprendimento automatico da parte del sistema non applicando algoritmi specifici a tutte le campagne, ma ottimizzando le campagne attraverso una personalizzazione dell’inserzione.
Il risultato sarà la raccolta di un’infinità di dati non strutturati, che analizzati potranno essere comprensibili e convertirsi in decisioni programmatiche.
L’apprendimento automatico dominerà il futuro del digital marketing, anche se all’uomo rimarrà sempre la capacità di analisi profonda che una macchina non sarà in grado di dare.
Nel 2018 il mercato sarà invaso da applicazioni con diversi tipi di tecnologia guidata dall’intelligenza artificiale, come l’elaborazione del linguaggio naturale, l’identificazione dei movimenti del corpo di fronte ad un’inserzione e la crescita dei chatbot.
Questo nuovo approccio permetterà al marketer di elaborare campagne pubblicitarie che tengano sempre più conto delle caratteristiche identitarie ed emozionali del cliente perché cercheranno sempre più una interazione e non più una tradizionale proposta di acquisto.
Quindi il 2018 sarà guidato dall’interazione con il cliente e non più solo sulla mera induzione all’acquisto.
I guru del marketing quindi sono destinati a sparire perché i risultati ci saranno se si investirà nella creatività, nella cura e nell’acquisizione di dati inediti, per alimentare nuove possibilità di advertising.
Nei prossimi anni l’intelligenza artificiale si farà strada nel mainstream e le aziende devono iniziare a valutare anche questa possibilità per ottimizzare gli investimenti.
Il problema che rimarrà sarà sempre quello legato alla privacy e al controllo dei dati. Infatti anche l’intelligenza artificiale prenderà decisioni basandosi sui loro gusti e dati personali.
Il Regolamento generale per la protezione dei dati personali n. 2016/679 (General Data Protection Regulation o GDPR) è la normativa di riforma della legislazione europea in materia di protezione dei dati, entrato in vigore il 24 maggio 2016 ed è molto restrittivo in termini di gestione della privacy dei consumatori.
Del resto tutti i chatbot attuali stanno già profilandoci e realizzando un identikit dei consumatori che le grandi multinazionali della comunicazione come Apple, Google e Facebook stanno già usando, ma sicuramente sarà utilizzato anche dai marketer nel 2018.
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