La brand image: che cos’è, definizione ed esempi. Ma che cosa vuol dire oggi questo termine? Potremmo definirla come l’immagine mentale, qualitativa e valoriale, che una marca ha nei confronti dei propri consumatori.
Potremmo anche definirla come la sintesi delle opinioni che il pubblico esprime in un determinato momento nei confronti di un’azienda o di un prodotto di quest’azienda. Se un decennio fa il calcolo di una brand image costava tantissimo, era un investimento oneroso da parte delle aziende, in quanto veniva affidato a delle agenzie specializzate per la ricerca, oggi invece è molto più semplice perché si utilizzano i social network e il web.
Infatti tutte le aziende in questo momento effettuano l’analisi dei sentimenti, la sentiment analysis, cioè tengono monitorato il sentimento, l’emozione, che il pubblico prova nei confronti di un brand.
Perché è importante tenerlo monitorato?
Perché nel momento in cui vi è una mutazione, ci potrebbe essere una disaffezione da parte del pubblico nei confronti del prodotto e addirittura potrebbe decidere di non acquistarlo più e di comprare il prodotto competitor. E quindi se una volta era sufficiente la comunicazione pubblicitaria per raccontare il prodotto, ora non è più sufficiente.
È necessario lavorare anche in ambito web, in ambito social, raccontando il prodotto magari ingaggiando anche degli influencer che possano reclamizzare il prodotto e renderlo ancora più appetibile al pubblico. Gli studi comportamentisti americani hanno evidenziato che il pubblico mostra una certa inerzia nel cambiamento nelle forme di acquisto, per cui nel momento in cui l’azienda riesce a ottenere una brand image significativa nel target di riferimento, difficilmente il pubblico cambierà la sua forma di acquisto.
Quindi il compito dello specialista di brand image, quindi lo specialista nell’ambito della digital communication, sarà quello di preservare la brand image dell’azienda stessa, del prodotto stesso, nell’immaginario del pubblico. Infatti dovrà essere in grado di misurare un’eventuale variazione: se positiva ovviamente sarà favorevole, se negativa invece correre subito ai ripari per mantenere inalterata quella che è la brand image dell’azienda e del prodotto all’interno del mercato.
La personalizzazione non è una questione di nome e cognome.
È una questione di contenuti rilevanti.
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