La brand awareness: cos’è, definizione ed esempi. Il social media manager, o le agenzie di comunicazione, hanno come obiettivo quello di sviluppare un alto grado di consapevolezza, nel pubblico di riferimento, dell’esistenza di un brand quindi di un prodotto o di un servizio.
Questa è la brand awareness, potremmo definirla come il grado di notorietà che un brand ricopre nell’immaginario comune. Provate a pensare a delle brioches particolari, delle brioches che mangiate la mattina a colazione; se io vi cito quest’oggetto quindi, questo oggetto culinario, le brioches, a che azienda state pensando?
L’azienda che state pensando è quella che ha lavorato bene con voi sulla propria brand awareness. Infatti la maggior parte degli sforzi nell’ambito marketing sono proprio quelli di conseguire una brand awareness nei confronti del pubblico di riferimento, in quanto un brand forte e riconosciuto è un capitale immenso per un’impresa stessa, per un’azienda stessa. E ovviamente, la notorietà del marchio permette di ottenere determinate capacità di identificazione da parte del pubblico nei confronti del brand.
Quindi la creazione della brand awareness è l’obiettivo primario che viene richiesto nella fase, ovviamente iniziale, del ciclo di vita del prodotto.
La misurazione della notorietà di un prodotto, di un brand, può essere di due tipi: una notorietà spontanea oppure una notorietà sollecitata. Nel primo caso viene concesso al consumatore di citare una marca in un determinato settore di mercato; nel secondo caso invece gli viene proposto un elenco di marche tra le quali scegliere. Io nell’esempio che vi ho fatto all’inizio della puntata ho parlato proprio di notorietà spontanea, cioè quella che voi vi ricordavate e che erano le brioches che mangiamo la mattina a colazione. Indubbiamente quindi l’azione pubblicitaria di marketing deve portare il brand dall’essere sconosciuto all’essere il primo a venire in mente nel target di riferimento.
Quindi la brand awareness va misurata, va monitorata attraverso ricerche qualitative e qualitative.
Gli strumenti migliori e più utilizzati per calcolare la brand awareness sono, ad esempio, il servizio di Google Analytics che mette a disposizione degli utenti tutte le informazioni necessarie sul traffico ricevuto nel proprio sito, nei propri social. Oppure appunto gli insight dei propri social.
Le aziende quindi tramite il web marketing manager o il social media specialist, devono quindi tener sempre monitorata la propria brand awareness, con l’obiettivo costante di migliorarla, cioè rimanere sempre in testa nell’immaginario del target di riferimento.
Uno dei modi migliori di vanificare i contenuti è non legarli a degli obiettivi.
Bisogna sapere perché si sta creando contenuto.
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